La sostenibilità? Non è solo una “moda”

Capi che nascono da quelli restituiti perché danneggiati o non più utilizzati, drastica riduzione dell’acqua nella tintura del denim. Le mosse di VF Corporation, il colosso americano casual e sportswear, con brand come Vans, Timberland, The North Face e Napapijri

Anna Maria Rugarli, Sustainability and Responsibility Senior Director EMEA di VF Corporation

Economia circolare, materiali alternativi, riuso e riciclo: sono solo alcuni degli ultimi trend nell’industria del tessile e moda, settori in forte evoluzione in chiave sostenibile per fronteggiare minacce quali cambiamenti climatici, inquinamento e scarsità di risorse.

Oggi una multinazionale dell’abbigliamento può avere un ruolo determinante nel sensibilizzare i consumatori sull’esigenza di uno stile di vita sostenibile, agendo da stimolo e traino per l’intera industria.

Anna Maria Rugarli è Sustainability and Responsibility Senior Director EMEA di VF Corporation, colosso americano del casual e sportswear che controlla brand come Vans, Timberland, The North Face e Napapijri.

In materia di sostenibilità, Rugarli non ha dubbi: tutti i brand oggi dovrebbero prendere una posizione. Nuove generazioni di consumatori sempre più consapevoli chiedono infatti ai brand trasparenza e collaborazione, per essere orientati verso uno stile di vita sostenibile. È così che VF ha presentato recentemente “Made for Change”strategia di sostenibilità e responsabilità sociale incentrata su tre aree principali: economia circolare, riduzione dell’impatto ambientale e coinvolgimento attivo di consumatori e dipendenti.

“Per restare competitivi sul mercato”, afferma Rugarli, “è necessario adottare nuovi modelli di business circolari”: sistemi che permettano all’industria della moda di sfruttare al massimo le risorse, tagliando radicalmente il proprio impatto e insieme favorendo nuovi flussi di entrate.

Tra le iniziative portate avanti da VF in questo senso, c’è “The North Face Renewed”, la collezione di The North Face costituita da capi “rinnovati”,provenienti da capi restituiti perché danneggiati o difettosi, e lavati e rimessi a nuovo. Un altro esempio sono le iniziative di take-back, che incoraggiano il consumatore a restituire gli articoli che non utilizza più, per dare loro una seconda vita.

La riduzione dell’impatto ambientale è un altro dei principali obiettivi di “Made for Change”. La ricerca del gruppo nel campo della produzione alternativa sostenibile si è già concretizzata in diversi progetti: ad esempio la collezione anti-sprechi Ze-Knit di Napapijri, o il nuovo processo di tintura presentato di recente da Wrangler, che elimina il 99% di acqua normalmente utilizzata per la lavorazione del denim.

Tutte le attività di sostenibilità realizzate da VF sono pensate all’insegna della trasparenza e per coinvolgere attivamente il consumatore, favorendo la creazione di nuove sinergie e collaborazioni.

 

 

Fonte : https://www.lastampa.it/2018/12/11/scienza/la-sostenibilit-non-solo-una-moda-fzsHYcrhYqvpQpOw3FDpnM/pagina.html