C’è un gioiello d’imprenditoria in Italia che non produce nulla, pur vendendo calzature e abbigliamento in tutto il mondo. Un’azienda capace di rivitalizzare brand storici senza investire un euro in tessuti, macchinari e magazzini.
Benvenuti nel mondo di BasicNet, azienda quotata in borsa e specializzata nel produrre l’intangibile: idee, stile, comunicazione ma soprattutto quella che in gergo chiamano marketplace, una piattaforma informatica che consente ai licenziatari di fabbricare e distribuire marchi come Superga, Kappa, K-Way e Sebago, che BasicNet ha rilanciato.
“La nostra piattaforma è la vera gallina dalle uova d’oro”, assicura Gianni Crespi, amministratore delegato della società dal 2016. “Non è un caso che il nostro meccanismo per rilanciare brand falliti continui a funzionare”.
Nel primo semestre 2018, l’azienda ha sfiorato i 400 milioni di euro di vendite aggregate, con un +87% di utile netto, a 6,5 milioni, e +88,5% di margine operativo netto, a 10,1 milioni.
BasicNet è il prototipo d’impresa 3.0: da quando è stata creata nel 1995, ogni anno investe circa 4 milioni di euro in tecnologia. La sede è a Torino, ma potrebbe essere nella Silicon Valley. Di magliette, scarpe e giacche a vento nel quartier generale se ne vedono ben poche. Per non parlare degli operai. In compenso ci sono 70 programmatori, 100 designer di prodotto e 100 esperti di comunicazione.
“Noi mettiamo stile, marketing e la gestione del marketplace su software proprietari. Il resto spetta ai licenziatari”, spiega Crespi.
In pratica, ogni anno BasicNet crea un menu di modelli, lasciando i licenziatari liberi di decidere cosa produrre e come distribuirlo. Il tutto attraverso transazioni che possono avvenire solo sulla piattaforma aziendale.
“La danza la guida il licenziatario commerciale che decide cosa comprare e a che prezzo, pubblicando una richiesta sulla piattaforma che apre una sorta di asta fra i produttori. BasicNet ha solo il ruolo di garante”.
L’azienda garantisce la qualità mandando in giro ispettori che valutano i campioni, e distribuendo codici seriali che attestano la genuinità del prodotto. Ma l’assicurazione migliore è data dalle recensioni pubblicate sulla piattaforma dagli imprenditori locali, proprio come succede su Airbnb o su Amazon. Un distributore paga in ritardo? Un produttore consegna merce fallata? Bastano un paio di commenti negativi per essere esclusi dal gioco.
Questo sistema, oggi quasi scontato, è stato ideato dal fondatore di BasicNet, Marco Boglione, ben prima che l’idea delle recensioni peer-to-peer entrasse nell’immaginario comune grazie a siti come Tripadvisor o E-bay.