Dal tessuto stretch – uno dei plus delle sue collezioni – al suo concetto di lusso per se stessa (ovvero l’ozio), e per il mondo di oggi … fino alla moda che cambia.
FIRENZE. SONO GLI ANNI 70. L’EVOLUZIONE-SPERIMENTAZIONE NELLA MODA È PALESE, È IN CORSO SENZA SOSTA, E FA PASSI DA GIGANTE…
La voglia di mettersi in gioco nel tracciare un nuovo stile o nuovi stili, nuove vedute, visioni, concetti estetici diversi del vestire è tanta, la spinta è forte e i ragazzi amano osare e passare dall’ovvio un po’ formale allo sperimentale divertente.
E a volte – soprattutto all’inizio del cambiamento – il coraggio è dovuto…. Quel coraggio che ti fa rompere le regole del prima…
Chiara Boni – designer internazionale e protagonista del Made in Italy – quel periodo lo ha vissuto con grande energia, passione, lavoro, entusiasmo e divertimento …. E lo ha vissuto già delineando la sua donna … e creando da subito per l’epoca, dell’estetiche diverse, mai viste, andando libera e… “fantasiosa” controcorrente.
Nasce in quel primo periodo per esempio la sua Boutique fiorentina Tu Tarzan Me Jane un crocevia – in pieno centro a Firenze – di pura avanguardia.
La stilista che per prima in Italia ha suggerito di sperimentare il tessuto stretch nelle collezioni, amatissima dalle donne americane, particolarmente elegante e diversa con la sua collezione “La Petite Robe”, attenta ad ogni forma di fantasia e creatività si racconta questa settimana a Focus On.
Che ricordi ha dei suoi inizi… di Firenze? Che atmosfera si respirava?…Dei ricordi bellissimi perché i miei primi anni a Firenze … con la mia boutique You Tarzan Me Jane sono stati davvero anni sperimentali. Direi che eravamo tutti molto giovani e (come dire) … senza regole, nel senso che non conoscevamo le regole di questo sistema e facevamo quello che ci veniva in mente ed era quella la bellezza. Quando abbiamo iniziato a doverci strutturare abbiamo fatto anche dei “pasticci” ovviamente… Abbiamo aperto un negozio a Firenze che in realtà era molto d’avanguardia. C’era un grande tendone da circo dentro bianco e rosso dove tutti si cambiavano assieme … e dentro il negozio c’erano tutti i personaggi dei fumetti. Tanti personaggi venivano nel nostro negozio a vedere, a curiosare, perché in quel momento era diverso dal solito. La moda è cominciata così … con molta leggerezza.
Lei già all’epoca aveva però un’idea di sua donna? Si io avevo una mia idea di donna. Da subito ho per esempio iniziato a fare una ricerca sui tessuti elastici, perché essendo abituata ad andare in sartoria con mia madre e a farmi cucire i tessuti addosso, dovendo all’inizio cucire in un laboratorio molto approssimativo, i tessuti stretch mi rendevano più facile il mio lavoro.
Come si è poi evoluto il marchio Chiara Boni negli anni? Direi che avendo fatto una scelta così drastica di usare un unico materiale, il marchio si è negli ultimi anni consolidato in un senso e con un’impronta ben precisa. Io a volte riprendo anche dei miei vestiti di 20 anni fa e li rifaccio … ma credo che alla fine ogni stilista ripercorra un po’ se stesso.
Ma con la moda che cambia di continuo qual è il segreto per potersi sempre adattare al volo? Ma sa il cambiamento è molto piccolo alla fine, perché questo in realtà è più una percezione .. ma le vere rivoluzioni sono state poche nella moda. Una è stata fatta per esempio da Chanel quando ha levato il busto alle donne e le ha fatte vestire con dei tessuti maschili. Poi un’altra rivoluzione è stata fatta con la minigonna. Credo che l’unica stilista che è comunque rimasta iconica sia Chanel. Ma ripeto secondo me i cambiamenti sono più una questione di volumi, di lunghezze, che rendono completamente diverso un capo.
Chi sono le sue clienti e che cosa le chiedono? Lei oltre che in Italia è molto forte sul mercato americano. In particolare c’è una differenza tra ciò che le chiede per esempio una donna americana, rispetto ad una italiana o francese? Diciamo che le mie clienti americane sono donne che si sentono felici, belle, comode con i miei vestiti e sono più disposte emotivamente a raccontare …. Quindi mi dicono come si trovano con i miei abiti … mi mandano dei messaggi molto belli. Devo dire che oggi secondo me si sta un po’ uniformando il tutto e si sta globalizzando un po’ anche l’abbigliamento. Una volta avrei distinto da lontano perfettamente una donna italiana invece, direi che oggi faccio un po’ fatica. E anche parlando delle donne americane … oggi quando io vado in giro per gli Stati Uniti anche li incontro donne cubane, messicane, americane bianche, americane nere ….arabe … insomma … anche lì il tutto si sta globalizzando.
Che cosa pensa invece delle ventenni di oggi? Credo che non siano molto fantasiose …
Ma dei “millennials” che cosa pensa? Io credo che l’epoca che ho vissuto io sia forse irripetibile … perché è nata la moda giovane che noi non avevamo. Nel senso che ci mettevano i calzettoni e la gonna a pieghe e poi si passava al vestito da signora. Quando è arrivata perciò Mary Quant, la minigonna, la moda giovane è stata una vera rivoluzione e noi eravamo molto fantasiose. Io per esempio mi vestivo in tutti i modi … avevo per esempio degli zoccoli dipinti con la bandiera americana, o le camicie da notte lunghe con sopra dei cappotti di broccato o i cappelli con le velette e i fiori sopra … devo dire che era proprio un altro mondo. Penso che le ragazze oggi si divertano un po’ meno a vestirsi perché alla fine sono uniformi … Guardi se io guardo instagram le vedo tutte abbastanza uguali e non vedo niente di Wow!!! Forse oggi ci sono forse meno aspettative rispetto a quelle che avevamo noi.
Perché ha deciso di sfilare a New York? E non a Milano o a Parigi… A Parigi ci andrei volentieri. I nostri clienti sono soprattutto americani e trovo che sia una forma di rispetto anche nei loro confronti. Forse l’unica cosa per cui cambierei è Parigi che trovo stimolante e potrei farci un pensiero…
Stiamo attraversando un periodo un po’ confusionario e difficile nella moda. Il concetto di lusso in questo periodo di difficoltà economica secondo lei è cambiato? Che cosa è per lei il lusso? Per me, a livello personale, il lusso è l’ozio, il non fare nulla… Invece a livello di percezione secondo me il lusso oggi si esprime negli accessori non negli abiti. Credo che l’abito di gran lusso non sia di moda… Io per la strada non vedo mai un abito di gran gran lusso ma invece vedo dei grandi accessori di lusso… Credo che la percezione dell’abito di lusso sia molto cambiata.
A parte lei che è una donna molto elegante… chi sono le donne che le piacciono? Mi piace Olivia Palermo che trovo molto carina.
Lei che ha tanta esperienza … la moda dove sta andando? I giornali fanno fatica a vendere, il digitale avanza ….. che cosa ne pensa? Credo che la carta stampata dovrebbe essere il lusso dell’informazione. Nel senso che tutti noi ormai stiamo molto sui social… Proprio per questo il giornale stampato dovrebbe contenere qualcosa che non si trova da altre parti, un qualcosa in più. E non mi sembra questo succeda spesso… Credo che Il Web diventerà sempre più forte. Adesso è un Web diciamo “selvaggio” perché per esempio su Instagram ora stanno entrando tutti e con grande forza … però senza differenziazioni. Credo che piano piano cominceranno invece le differenziazioni, ci saranno le categorie anche li che vagamente si cominciano secondo me a vedere…. Le Stories per esempio potrebbero essere i nuovi editoriali fatti in altro modo … Penso che la “strada” sarà questa.
Lei è una donna dalle grandi passioni. Ha lavorato con l’editoria, la politica … Che cosa le hanno dato queste esperienze? In che modo l’hanno arricchita? L’esperienza politica è stata bellissima… perché è fantastico lavorare per gli altri, e ho lavorato molto bene con le persone che avevo intorno.. sono passati degli anni ed ancora le sento. Ho scritto poi un libro ed è stato divertente farlo… Ho fatto televisione e anche li è stato divertente perché ho scritto i miei format…
Chi le piace dei nuovi designer? Trovo interessante Anthony Vaccarello e mi piace Alessandro Michele, la sua prima sfilata per Gucci è stata per me una grande novità con tutto il suo mondo un po’ fiabesco ….
La seguo sui social e trovo dai suoi post che lei abbia una vena sempre un po’ poetica… Che cosa le piace fare? Come riesce a rilassarsi? Io sto benissimo con la natura, in silenzio, con il tramonto, il cielo, l’aria pulita mentre passeggio con i miei cani. Tutto questo mi ricarica e mi dà tantissima energia…E cerco di fare questo pieno di energia il più spesso che posso…
Di Marco Loriga
Fonte : https://www.fashiontimes.it/2018/10/chiara-boni-stilista-intervista/