Tutti ne abbiamo almeno un paio. E da anni non ci vergognamo neppure più ad indossarle in pubblico. Anzi, molti sono i «segreti» dell’azienda tedesca che produce i sandali più celebri e venduti del globo. Come questi, per esempio
Per un bel po’ di anni sono stati «i sandali comodi, anzi comodissimi, ma davvero un po’ bruttini». I sandali in merito ai quali, alla Fiera Intersan di Bologna, nel 1983 è stato detto: «queste scarpe non si venderanno mai». Le ultime parole famose…
Poi le star di Hollywood hanno cominciato a indossarli, per i loro momenti in libera uscita a Los Angeles. In libera uscita, ma paparazzatissime. E non star qualsiasi, ma dive di primissimo piano capaci di dettare il gusto di un’epoca e di un’intera generazione.
Da Drew Barrymore a Jennifer Aniston, fino a Gwyneth Paltrow. Su Rodeo Drive, in aeroporto, al parco coi bimbi altrettanto divi: le Birkenstock, ormai familiari e familiarmente chiamate, sono diventate un accessorio non solo riconoscibile, ma anche insostituibile.
E quei sandali improvvisamente non sono più sembrati tanto brutti, bensì irresistibilmente cool. Tanto da venderne 4 milioni e mezzo di paia in Italia solo negli ultimi 5 anni. O da convincere un designer di culto come Rick Owens a collaborare con l’azienda per farne una sua collezione, andata a ruba tra i fashionisti diremmo più incalliti, se non fosse che in questo caso l’aggettivo è quanto mai inopportuno.
Quello di Birkenstock è un successo ormai planetario e sotto gli occhi di tutti. Quasi tutti ne possediamo almeno un paio (poi ci sono i collezionisti seriali, che ne hanno molte di più). Ma forse non sappiamo proprio tutto di questa azienda tedesca entrata nella leggenda. Ecco, ad esempio, 5 aneddoti che vi faranno dire: «ah, questo non lo sapevo proprio…».
1. L’azienda nasce nel 1774, quando Johann Adam Birkenstock viene iscritto come calzolaio nel registro ecclesiastico della città di Langen-Bergheim, in Assia, Germania. Calcolatrice alla mano, l’anno prossimo Birkenstock compie 245 anni.
2. Il primo modello creato dei sandali Birkenstock così come li conosciamo ancora oggi è il Madrid, che risale al 1963: Karl Birkenstock realizzò un prototipo di sandalo di sughero e latte di lattice usando il forno di casa sua.
3. Fussbed – ovvero letteralmente «letto per i piedi» – è un termine che molti brand di moda usano per indicare sandali flat particolarmente comodi. Ma dovrebbero sapere che il sostantivo è stato brevettato da Birkenstock per definire il suo plantare anatomico. Che, quindi, è l’unico che si possa fregiare di questo nome.
4. Il modello più venduto? Possiamo forse non saperlo, ma possiamo immaginarlo con un poco di intuizione: si tratta dell’Arizona, il classicissimo con doppio cinturino regolabile. A seguire i modelli Gizeh (l’infradito) e l’antesignano Madrid.
5. Birkenstock vuole proporsi come azienda di benessere globale, ed è per questo che ha deciso di lanciarsi anche nel mercato di letti e materassi, ma anche di cosmetici viso e corpo, naturali e certificati, realizzati in sughero. Un approccio olistico, direbbero gli adepti delle discipline orientali.