«L’arrivo di Stefano Saccone ci darà un imprinting più business e una visione più globale. Sotto la lente il prodotto, per rispondere alle esigenze dei mercati internazionali, anche in un’ottica di sostenibilità». Andrea Canè, direttore creativo di Woolrich, fa il punto della situazione, all’indomani dell’arrivo del nuovo a.d.. New entry in azienda anche Mathieu Garcia, a cui è affidato il marketing.
I grandi cambiamenti iniziano da lontano, fa presente Canè. «Tutto è cominciato nel 2016, con l’acquisizione di Woolrich da parte di Cristina Calori; nel 2017 è stata la volta dell’intesa con la giapponese Goldwin e nel 2018 il brand è stato rilevato dal fondo L-Gam».
La nomina di Saccone è un punto di arrivo dunque e un punto di partenza verso nuovi obiettivi: «Il profilo internazionale di Saccone, con esperienze significative in realtà come Vf, Zegna, Ralph Lauren e Nike, ci aiuterà a mettere a fuoco la parte commerciale e di marketing. Con sangue italiano e formazione negli Usa, è il profilo perfetto per noi, in un momento in cui puntiamo a darci una nuova organizzazione, in vista dei futuri obiettivi»
Il brand ha un ambizioso piano di crescita, che punta sui mercati in sviluppo, come Nord America, Asia, Inghilterrra e Francia, e sull’espansione del canale direct to consumer. Traguardi che necessitano di una struttura solida e strutturata.
Per questo motivo arriva in azienda anche Mathieu Garcia, a cui è affidato il ruolo di direttore marketing: «Un manager di fiducia di Saccone, con cui ha lavorato da Ralph Lauren. Una figura ideale per noi, con grandi skill anche sul fronte digital».
La label si prepara a sbarcare in Corea, che viene approcciata in tandem con Goldwin, a cui fa capo una quota di minoranza in Woolrich: «Stiamo cercando i partner validi per uno sviluppo del marchio a livello retail e wholesale in questo Paese e dovremmo essere in dirittura di arrivo», preannuncia Canè.
«In Giappone, entro la Fall 2020 – aggiunge – apriremo il secondo store a Tokyo, nell’area di Ginza e un outlet, che ci servirà per smaltire le rimanenze in modo diretto. Un Paese che ci sta dando enormi soddisfazioni, con percentuali di sell out del 90%».
Negli Stati Uniti si attende l’opening dello store di New York, che slitterà ad agosto per intoppi di carattere burocratico: una relocation in Wooster street, la stessa strada in cui oggi sorge il negozio del brand, ma in uno spazio molto più grande (500 metri quadri). «Ho in mente un mapping innovativo, con focus tematici su aree di prodotto», anticipa il direttore creativo di Woolrich.
Anche il prodotto è nel mirino, per rispondere alle esigenze di un cliente destinato a essere sempre più cosmopolita, «Per questo accanto ad Antonio Zordan e Aba Repossi, al timone rispettivamente del menswear e del womenswear, stiamo inserendo pedine più giovani, anche in arrivo dalle scuole».
A proposito di prodotto, la creatività punta sull’innesto di inedite funzionalità e performance sulla matrice storica del marchio. «Proposte ideali per un consumatore in continuo movimento, in un contesto meteorologico sempre più instabile – spiega Canè -. Non a caso il nostro slogan è “Garment with a purpose”».
“Keep you warm, keep you dry, keep you protected” è il focus della collezione, con capi versatili come i piumini transeasonal, le proposte waterproof e i multi-strato antivento. E per la prima volta arrivano i materiali sostenibili, poliestere da plastica riciclata e nylon ottenuto dagli scarti dell’industria tessile, senza impiego di prodotti nocivi.
«Fino a oggi non avevamo una posizione chiara in materia di sostenibilità, ma ora vogliamo esprimere un nostro punto di vista. In questo ci aiuterà il fatto di avere un fondo alle spalle e un manager come Saccone, che arriva da un gruppo come Vf, molto avanti su queste tematiche», conclude Canè.
