Vf Corporation archivia il secondo quarter del fiscal year 2020 con un giro di affari di 3,4 miliardi di dollari, in crescita del 5% a valuta corrente e dell’7% a valuta costante. Escluso l’impatto delle acquisizioni e dei disinvestimenti, il turnover adjusted sale del 6% a valuta corrente e dell’8% a valuta costante. A trainare i risultati, i due marchi top del gruppo, Vans e The North Face. Bene anche l’international, il direct to consumer e i segmenti active e outdoor.
L’active, in particolare, evolve dell’11% a valuta costante, percentuale su cui incide il +16% di Vans. L’outdoor sale del 6% a valuta costante, con The North Face che mette a segno un +10%.
Per quanto riguarda le performance degli altri due top brand del gruppo, Timberland guadagna un punto percentuale, mentre Dickiesperde terreno con un -3%.
In avanzamento il business international (+8%), con l’ottima performance della Cina (+24%). In progress del 5% l’area Emea, dove Vans e The North Face riportano crescite rispettivamente del 9% e del 12%, gli Stati Uniti (+8%) e le Americhe (+9%).
In ascesa double digit l’area direct-to-consumer (+13%) e il digital (+17%), mentre il wholesale si accontenta di un +6%.
Il margine lordo sale di 90 punti base, a quota 53,1% su base adjusted, mentre l’utile netto adjusted per azione aumenta dell’8% a 1,26 dollari.
Alla luce dei risultati del trimestre, il turnover adjusted per l’intero fiscal year 2020 dovrebbe raggiungere come già previsto gli 11,8 miliardi di dollari.
«Siamo soddisfatti dei risultati del nostro second quarter – ha dichiarato Steve Rendle, chairman, president e ceo di Vf -. La qualità e i fondamentali del nostro business rimangono solidi, come risultato del focus e delle strategie messe in atto nei diversi mercati. Nonostante un clima incerto dal punto di vista geopolitico e macroeconomico, siamo sicuri della traiettoria scelta. Puntiamo come sempre a trasformare Vf in una realtà più focalizzata sul consumatore e su un’organizzazione che mette al centro il retail, per dare risultati sempre migliori ai nostri azionisti».
